15 aprile 2013

Spam & Business School 2 (e non è un lieto fine!)



Quando constatare che “Io l’avevo detto” può generare più amarezza che soddisfazione…

Riporto un articolo pubblicato il 04/04/2013 su “TMNews” che ben si ricollega al mio post del mese scorso sulla aspettative gonfiate delle business school.

http://massimorosa.blogspot.it/2013/03/spam-business-school_6.html

Los Angeles,

negli Stati Uniti fioccano le cause dei disoccupati laureati contro le università. Quelli che dopo aver pagato rette di decine di migliaia di dollari si trovano senza lavoro nonostante il "pezzo di carta" e le promesse di questi istituti.

"Avevo fatto delle ricerche molte accurate. Poi ho scelto questa scuola di diritto che prometteva lavoro al 97% dei laureati entro nove mesi": Michael Lieberman, dottore alla Southwestern Law School in California ha citato in giudizio l'università. Dopo aver inviato centinaia di curriculum, è stato costretto a tornare a vivere coi genitori.

La sua storia è come quella di tanti altri ex studenti di Legge che oggi vogliono dei risarcimenti dagli istituti, colpevoli secondo loro di pubblicare numeri ingannevoli.

"La colpa di queste scuole è di non aver rivelato la reale capacità di assorbimento di laureati da parte del mercato del lavoro", spiega questo avvocato che sta unendo le recriminazioni di alcuni singoli studenti in una class action.

"Queste cause sono totalmente ridicole - ribatte un analista del settore legale - Se una persona è così in gamba da entrare in queste scuole può capire da solo che una laurea oggi non è una garanzia assoluta di un posto di lavoro"

Nel 2011 "solo" il 65% dei laureati in legge ha trovato un lavoro come avvocato, il dato più basso degli ultimi anni negli Stati Uniti. Anche, Michael Lieberman ha dovuto ripiegare su un'altra occupazione. Ma almeno ha abbandonato la casa dei genitori.


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